28 febbraio 2021

CONSIDERAZIONI SULLE ESUMAZIONI, ESTUMULAZIONI E I SUI FENOMENI CADAVERICI TRASFORMATIVI CONSERVATIVI

 di Ivano Peron 


L'intento anche in questa parentesi sullo studio personale, è stato quello di riportare e rapportare le mie esperienze con studi fatti da biologi ed esperti studiosi del settore. 


Ho potuto così comprendere meglio le dinamiche e trovare delle conferme su ciò che avevo solo presupposto durante le mie osservazioni sulla conservazione di una salma nel momento in cui mi sono ritrovato ad esumarla o estumularla. 


 

Dal 1997 al 2022 ho esumato da campi comuni e speciali ed estumulato da loculi o tombe private, centinaia di salme. 


Dal cospicuo numero di queste mie esperienze ne ho tratto che circa il 50% delle operazioni di esumazione di salme fatte da campo comune sono andate a buon fine, cioè è stato possibile procedere alla raccolta dei resti mortali per metterli in cassettina di zinco se richiesto dai famigliari o per deporli indistintamente per disinteresse o irreperibilità della stessa famiglia in ossario comune. 


Per l'altro 50% delle esumazioni è stato invece necessario provvedere alla reinumazione dei resti mortali non mineralizzati nella stessa fossa, trasferirli nel campo speciale per altri cinque anni oppure avviarli alla cremazione. 


La percentuale si basa su salme esumate da un minimo di 20 ad un massimo di 40 anni dalla sepoltura. 


Nello specifico si tratta di salme sepolte in un periodo compreso tra il 1966 e il 1996. 


Con l'aumentare degli anni di sepoltura (da 40 a 70 anni e più) la percentuale delle salme mineralizzate aumenta fino ad arrivare al 100%. 


Non ho rinvenuto nessuna salma indecomposta prima degli anni '60 in campo comune. 


Nei campi speciali invece per gli indecomposti, trascorsi i 5 anni dalla inumazione prevista, 1/3 dei resti mortali non erano ancora sufficientemente mineralizzati. 


Una percentuale molto più alta riguarda le salme tumulate in loculo dove nel 100% dei casi non ho potuto procedere alla raccolta dei resti mortali. 


Si trattava di salme tumulate da un minimo di 20 ad un massimo di 50 anni e che sono state successivamente inumate in campo speciale o avviate in cremazione. 


In linea di massima per le salme tumulate in tombe private su loculi chiusi ermeticamente vale il discorso di cui sopra per i singoli loculi dati in concessione, salvo nelle vecchie fatiscenti tombe dove c è un forte tasso di umidità all'interno e i feretri non sono stati sigillati nei tumuli. 


In questo caso buone sono le probabilità di mineralizzazione almeno in salme decedute prima degli anni '60 e trascorsi almeno 40 anni dalla tumulazione.