di Ivano Peron
Il ricordo di quella che poi sarebbe stata la mia prima esperienza lavorativa cimiteriale mi riporta ad un mattino d'inizio autunno del 1997, quando mi trovavo all'ufficio di collocamento del lavoro per la selezione di alcuni posti a tempo determinato presso il Cimitero Maggiore di Vicenza.
Mi precedeva una lunga, inaspettata fila di aspiranti operatori cimiteriali, ma se l'attesa non mi pesava perchè tenevo moltissimo a quel lavoro, tuttavia devo ammettere che il dover competere tra tanti mi turbava un pochino.
Lo stesso incaricato dell'ufficio, perplesso per la massa presentatasi, ad alta voce specificò le competenze dei futuri operatori con l'intento di far desistere coloro che speravano forse di accaparrarsi un posto di lavoro apparentemente poco impegnativo, oltre che temporaneo.
Tra le competenze spiccava il termine 'esumare' che provocò al pari di un coprifuoco, l'improvviso sfoltimento della fila.
Sorpreso, ma contento, mi ritrovai in pochi minuti, preceduto solo da pochi temerari, davanti allo sportello.
Sono sempre stato attratto dai cimiteri che sentivo già di amare quel lavoro ancora prima di farne esperienza diretta, pertanto non esitai giunto il mio turno, a ribadire il mio sincero interessamento nonostante i possibili disagi.
Questo doveva essere il mio lavoro e questo fu!
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