06 gennaio 2021

LA DEGRADAZIONE BIOLOGICA DEL CORPO UMANO DOPO LA MORTE

di Ivano Peron 

La degradazione del corpo umano dopo la morte avviene principalmente a carico delle proteine che caratterizzano i tessuti biologici e sono pertanto di carattere putrefattivo.

La prima fase che si manifesta esteriormente sulla pelle è la comparsa di una colorazione inizialmente verdastro poi bruno nerastra, dovuta alla rottura dei globuli rossi e conseguente demolizione dell'emoglobina in essa contenuta.

Tutto ciò avviene con clima caldo da poche a venti - trenta ore dopo il decesso, mentre con clima freddo anche dopo alcuni giorni.

Segue una fase che presenta esteriormente un rigonfiamento del cadavere a causa dei gas derivanti dall'attività dei batteri contenuti nell'intestino.

Questi infatti si sviluppano bene in un ambiente acido quale è il tessuto muscolare in cui gli zuccheri si sono trasformati in acido lattico. 

Quest'altro cambiamento esteriore si manifesta dal terzo o quarto giorno a diciotto- venti giorni dalla morte con clima caldo, mentre dal ventesimo - trentesimo giorno, a uno o due mesi con clima freddo.

La fase successiva è caratterizzata da una consistente produzione e rilascio di liquido a seguito dell'autolisi dei tessuti molli, e ancora più importante, da una intensificazione delle attività dei batteri che iniziano l'attività putrefattiva superficiale e profonda.

Questo fenomeno cadaverico di origine microbiologica che da l'avvio alla mineralizzazione della materia organica in funzione dell'ambiente in cui avviene, genera, da uno - tre mesi, a sei e più mesi dopo la morte, un liquame dalla composizione varia, accompagnato da gas quali l'anidride carbonica, l'azoto, l'ossigeno, il metano, ed esalazioni di composti solforati particolarmente pungenti e maleodoranti.

Nell'ultima fase avviene la completa distruzione dei residui delle parti molli più persistenti, che lasciano la struttura scheletrica nella sua semplice composizione di sali di calcio, da due a cinque anni dalla morte. 
 

Accogliendo nella camera mortuaria del cimitero, salme di persone decedute nelle loro abitazioni per il periodo di osservazione e fino alla chiusura della bara, che solitamente avviene dopo due, tre giorni, ma a volte anche oltre, mi è capitato di assistere alle prime due fasi del cambiamento di un corpo come sopra descritto da un testo di un biologo che lessi nei primi anni di lavoro. 
 
Le successive fasi invece meritano un discorso a parte poiché dopo la sepoltura, i processi della degradazione del corpo possono subire forti rallentamenti, se non addirittura un arresto in determinate  condizioni.