08 settembre 2019

IL CIMITERO PROTESTANTE DETTO DEGLI INGLESI IN FIRENZE

di Ivano Peron 

Un cimitero che mi rapì completamente girovagando per i viali di Firenze diversi anni fà, fu il Cimitero protestante detto 'degli Inglesi'.

Uno di quei rari casi nei quali mi son ritrovato a visitare un luogo della memoria, ignorandone l'esistenza fino a pochi minuti prima di farne la scoperta.

La bellissima città di Firenze è così ricca di attrattive con le sue imponenti chiese e palazzi, che i cimiteri seppur monumentali, non suscitano altrettanto interesse probabilmente perchè rappresentano in primis, come tutti i cimiteri, il luogo della sepoltura, del lutto, dal quale molti, almeno mentalmente, rifuggono.

Negli ultimi decenni però il Cimitero degli Inglesi è stato rivalutato e apprezzato da molti per la particolare locazione, i monumenti funebri di grande pregio artistico, ed i personaggi che quì riposano dopo aver lasciato un segno alla Firenze dell'ottocento.

Nel 1827 appena fuori dalle mura cittadine, la chiesa evangelica riformata svizzera acquistò dal governo granducale un'area sopraelevata nei pressi della Porta a Pinti per realizzarne un cimitero per i non cattolici e i non ebrei.

Nel 1860 venne ampliata l'area cimiteriale dove venne costruita la casetta per il custode, ma cinque anni dopo fu tolta un 'area a nord.

Il 1865 fu l'anno nel quale, in occasione di Firenze Capitale, la città subì grandi mutamenti come l'abbattimento delle mura medievali per dar luogo ai viali di scorrimento, e la distruzione della Porta a Pinti dalla quale il cimitero prese il nome in origine.

Nel 1870 la municipalità dedicò a Donatello la grande piazza attorno a quella collinetta che ospita il cimitero, una sorta d'isola che emerge dal traffico cittadino e che tutt'oggi conserva un fascino del tutto particolare. 

A cinquant'anni dalla sua apertura, il Cimitero degli Inglesi chiuse i cancelli per il divieto di seppellire all'interno della città dove ormai era stato inglobato.

Tra il 1827 e il 1877, furono inumate 1409 salme di ben sedici diverse nazionalità rappresentando la Firenze cosmopolita dell'800 e tra le personalità celebri sepolte quì spiccano quelle di Jean Pierre Vieusseux ed Elizabeth Barrett Browning.




La comunità inglese con 760 sepolture era la più numerosa, inoltre il fatto che fosse uso da parte dei fiorentini identificare tutti gli inglesi con i protestanti portò a definire il cimitero non più Protestante di Porta a Pinti, ma Protestante degli Inglesi.

Attraverso un viale inghiaiato si risale la collinetta alla cui sommità si trova una colonna commemorativa donata nel 1858 da Federico Guglielmo IV di Prussia.

I cipressi, gli arbusti e i fiori presenti invece offrono inconsapevolmente profumi e colori ai visitatori in quest'isola dei morti costellata di bellissime sculture che ispirò diversi artisti.




La visita al cimitero richiede del tempo per poter scorgere ed apprezzare i molti dettagli e le iscrizioni sulle tombe di scultori, poeti, scrittori, mercanti, ecc..

È doveroso soffermarsi a lungo per assaporare pienamente l'atmosfera romantica che pervade questo magico luogo della memoria del quale, pur sperando di ritornarci, ne conserverò vivo il ricordo per sempre nel cuore!