25 luglio 2019

IL CIMITERO MAGGIORE O MONUMENTALE DI VICENZA

di Ivano Peron 

Nel corso degli anni ho prestato servizio presso undici cimiteri, ma ne ho visitati centinaia dedicando tutt'oggi parte del mio tempo libero a questo scopo.

Il cimitero però a cui sono rimasto più legato è il Maggiore o Monumentale di Vicenza che oltre ad essere il principale camposanto della mia città ed aver iniziato quì il mio percorso lavorativo, è stato anche il primo che io abbia visitato nella mia infanzia.

Il mio nonno materno infatti riposa quì dal dicembre del 1972 ed io non lo conobbi in vita perchè nacqui a novembre dell'anno successivo.

Il Cimitero Monumentale è costituito da un porticato quadrato lungo 180 metri per lato con 127 arcate in stile neoclassico sotto il quale si trovano le tombe dei nobili ed illustri cittadini come Andrea Palladio, Antonio Fogazzaro, Paolo Lioy, Guido Piovene, Mariano Rumor, Virgilio Scapin, mentre nel mezzo si trovano i campi per le inumazioni dei cittadini comuni, i bambini e le religiose.




Il cimitero fu iniziato nel 1816 su disegno dell'architetto Bartolomeo Malacarne e completato nel 1848 sotto la direzione dell'architetto Giacomo Verda.

L'influenza del celebre architetto rinascimentale Andrea Palladio, è ben evidente, e in sua memoria venne eretta una cappella nel 1844 sempre su disegno del Malacarne, ma voluta e finanziata dal nobile e archeologo Girolamo Egidio di Velo.

Nella cappella sono custoditi i suoi presunti resti mortali che furono traslati nel 1845 dal Tempio di S.Corona dove il Palladio era stato sepolto originariamente.

Sulla sua primissima tomba recentemente ho fatto accurate ricerche, quindi mi sono recato presso la chiesa di S.Corona, luogo di sepoltura di alcuni benestanti di Vicenza, e dal gentile personale della custodia ho appreso interessanti dettagli in merito.

Inoltre ho potuto vedere la mappatura delle tombe sotterranee delle quali sono stati rimossi i sigilli di pietra a seguito della ristrutturazione della pavimentazione della chiesa.

Non tutti ancora sanno comunque che il Palladio fu sepolto nella tomba del genero assieme ad altre diciotto salme e al momento della traslazione dei resti non c'era alcun riferimento sicuro per l'identificazione.

Un cranio si distingueva dagli altri per la spaziosità della regione frontale e quindi fu dedotto che dovesse appartenere al grande architetto, ma non costituisce prova certa sull'appartenenza delle spoglie mortali.

Nella cappella del Palladio pertanto è probabile che siano stati deposti i resti di qualcun altro che era stato sepolto nello stesso sepolcro.




Il Cimitero Maggiore venne ampliato nel 1864 e 1903 dove vennero costruite delle gallerie coperte sotto i portici, e nel 1927 fu aggiunta una nuova area ampliata nel corso dei successivi anni che rappresenta il cimitero giardino dov'era tumulato mio nonno.

Era il giorno di S.Stefano quando egli mancò ed ogni anno con la famiglia ci si recava il mattino di quel giorno alla chiesa del cimitero, che si trova diametralmente opposta alla cappella del Palladio, per la s. messa nella quale veniva ricordato.

Al termine della celebrazione ci si avviava verso il suo loculo per porgergli un saluto e recitare una preghiera, ma nell'attraversare i porticati del monumentale fin da bambino, ricordo calpestando i sigilli delle tombe sotterranee il cupo riverbero del vuoto sottostante ed ero incuriosito da tutte quelle sculture dall'espressione seria, enigmatica.

Le vecchie, silenziose gallerie alquanto scure e polverose che affiancavano i porticati, accentuavano la suggestività del luogo ed io mi dibattevo tra una sensazione di paura infantile e nel contempo un'inspiegabile attrazione per l'ignoto.

Man mano che crescevo, queste sensazioni venivano sostituite da un senso di pace e armonia che solitamente provo solo in alcuni ambienti religiosi o naturali a me tanto cari.

Per questo motivo e per il fatto che ho trascorso e trascorro tutt'ora parecchio tempo all'interno dei cimiteri, quando mi si chiede cosa rappresenti per me il camposanto, non esito a dire:  'È la mia seconda casa'!

Nessun commento:

Posta un commento